Il sogno di Angelo Laurenzana

Il Carmelo è il monte sul quale il Profeta Elia difendeva la purezza della fede d'Israele nel Dio vivente. Nel secolo XII divenne eremo di alcuni monaci che in seguito fondarono un Ordine di vita contemplativa sotto il patrocinio della Madre di Dio venerata poi col titolo di "Madonna del Carmelo" o del Carmine.

Il culto della Madonna del Carmine a San Chirico Raparo ha inizio verso la metà dell'Ottocento, traendo origine da un sogno di un giovanetto di circa 14 anni: Angelo Laurenzana. La tradizione vuole che il giovanetto sogni una bellissima Signora ai piedi di un ulivo in Contrada Valle e gli dice: "E' troppo tempo che sto qui, non voglio starci più!". L'indomani il piccolo Angelo, senza farne parola con nessuno, si reca sul posto visto in sogno, ma non trova nulla... La notte seguente si ripete il sogno e la Signora misteriosa gli dice ripetutamente, indicando un punto preciso: "Qua devi scavare!". Il mattino seguente il piccolo Angelo ritorna ai piedi dell'ulivo sognato ed inizia a scavare nel punto che la Signora del sogno gli ha indicato. A nulla valgono le intimidazioni della madre che lo chiama dal balcone intimandogli di rientrare a casa... Il giovanetto è determinato e la sua convinzione viene premiata: infatti dalla terra viene alla luce una maiolica in parte a basso rilievo sulla quale sono ritratti la Vergine Santa, un fraticello, alcuni putti ed una casetta... Chi aveva inumato quell'immagine? Quando? E soprattutto, come fa Angelo a conoscerne l'esistenza? Il prodigioso ritrovamento, dunque, convince tutti della veridicità e dell'origine soprannaturale del sogno. Nella roccia Angelo stesso scava una nicchia e vi colloca l'effige rinvenuta miracolosamente in quel luogo che diventerà sacro ai sanchirichesi. Per diversi anni la maiolica di creta dipinta (XVII-XVIII sec.) viene venerata dai contadini, con pietosa semplicità, in quell'anfratto di roccia dove perennemente arderà una lampada ad olio. Cresciuto, Angelo Laurenzana, come molti nostri conterranei di quegli anni, parte alla volta delle Americhe, emigrante, ma memore di essere stato prediletto da Maria Santissima che gli era apparsa in sogno, ritorna al suo paese natio e coi propri risparmi e i proventi di una colletta fatta in America e a Napoli, edifica una graziosa cappellina sul luogo del rinvenimento e acquista una bella statua della Vergine del Carmelo che, da quel momento, diviene assai cara ai sanchirichesi tanto da istituire due feste per ciascun anno in suo onore: una il 16 luglio e l'altra la terza Domenica di settembre. Quest'ultima ricorrenza era detta "A festa ri li fabbricatur' " perchè in passato veniva organizzata da un comitato di muratori.

La maiolica del prodigioso ritrovamento
Rappresentazione del sogno di Angelo Laurenzana (c.da Valle) - foto: Vittoria Belladonna
L'altare della Madonna del Carmine nella chiesa di Santa Maria