San Chirico Martire di Iconio (anni 304-305 d.C.)
Patrono Massimo di San Chirico Raparo - Festività 15 luglio

San Chirico è uno dei più giovani Martiri della cristianità, preceduto dai SS. Innocenti, trucidati da Erode a Betlemme (Mt 2,16), Santa Giulitta è sua madre.

Durante la persecuzione di Diocleziano ad Iconio, città della Licaonia (regione dell'attuale Turchia) si trovava Giulitta, donna ricchissima e d'alto casao, la quale era rimasta vedova con un figlio in tenera età battezzato col nome Quirico (o Chirico). Lasciata la sua città e i suoi averi, per sfuggire dalla feroce persecuzione, scese con le sue ancelle verso la Seleucia. Ritenne però prudente proseguire per Tarso, nella Cilicia, dove fu raggiunta e fatta arrestare insieme al suo bambino dal crudele governatore romano Alessandro, con l'accusa si essere cristiana. Sottoposta a lunghi interrogatori al fine di farla abiurare (cioè rinunciare alla fede cristiana), rifiuandosi di sacrificare agli dei, confessò con fermezza: "Io sono cristiana". Intanto il governatore Alessandro, che aveva tolto il piccolo Chirico alla madre, lo teneva, quale estremo strumento di persuasione sulle sue ginocchia. Ma, racconta la Leggenda aurea, il fanciullo vedendo che sua madre veniva violentemente picchiata, cominciò a piangere e a gridare e, sentendola professarsi cristiana, con franchezza che ha del soprannaturale, fece altrettanto: "Anch'io sono cristiano", disse. Il governatore furibondo, preso il bambino per un piede, lo scagliò dall'alto del suo seggio al suolo dinanzi alla madre, in modo che la piccola testa andò a battere contro i gradini del tribunale, provocando così il glorioso martirio. La madre, anche se comprensibilmente impietrita dal dolore, restò ferma nella fede ed anzi rese grazie a Dio perchè il suo piccolo Chirico l'aveva preceduta nella gloria del Paradiso ricevendo la palma del martirio. Poi anch'essa, dopo strazianti torture, fu consegnata al boia per essere decapitata. I loro corpi, raccolti da una fedele ancella, furono tenuti nascosti fino a quando il clima di pace e di sicurezza dell'era costantiniana permise che fosse esposti in luogo pubblico. La data più probabile del loro martirio è il 15 luglio del 304 (o 305), anche se la loro festa nella Chiesa occidentale è prevalentemente celebrata il 16 giugno. Non molti anni dopo la loro morte il vescovo di Iconio, Teodoro, su richiesta del vescovo Zosimo, avvalendosi di testimoni attendibili e documenti sicuri, ricostruì fedelmente la drammatica storia di Chirico e Giulitta. L'estensione del loro culto nel mondo cristiano è una sicura garanzia dell'autenticità storica del loro martirio. Il nome Chirico (o Quirico), precisano i linguisti, sarebbe la forma volgare di Ciriaco. Entrambi derivano da Kyrios (cioè Signore, in Greco) ed equivalgono al latino Dominicus. In Italia si contano una cinquantina di località che portano il nome di San Chirico (o più comunemente San Quirico), ma ben più numerosi sono i luoghi di devozione (chiese parrocchiali e non, oratori, etc.). In Basilicata è presente anche un altro paese che porta il nome di questo Martire, San Chirico Nuovo in provincia di Potenza.

L'altare di San Chirico nel duomo parrocchiale
L'altare di San Chirico nel duomo parrocchiale
Reliquia di San Chirico e Santa Giulitta
Reliquia di San Chirico e Santa Giulitta