Il Duomo parrocchiale di San Chirico Raparo ha accolto, nel suo simbolico abbraccio, la folla che ha partecipato alla celebrazione Eucaristica in occasione dell’incoronazione della Madonna Addolorata. La liturgia, martedì pomeriggio 2 giugno 2009, è stata presieduta dal nostro Vescovo Mons. Francesco Nolè attorniato da tre concelebranti: don Cesare Lauria, don Giovanni Lo Pinto e don Antonio Caputo, parroco del posto.
Il culto della Vergine Dolente a San Chirico Raparo è recentissimo, di soli quindici anni, ed è uno di quei culti scaturiti più dall’intuito del popolo di Dio, che da una istituzione canonica vera e propria. Sono centinaia infatti i fedeli la cui anima religiosa è legata alla meravigliosa statua dell’Addolorata di San Chirico Raparo; tanti attestano di aver ricevuto grazie; tanti si convertono dopo aver solo incrociato il proprio sguardo con il silenzioso scintillio degli occhi appassionati di Maria. Del resto il Vangelo ci dice che riconosceremo gli alberi dai frutti che ci daranno! (cfr. Lc 6, 43-44) E i “frutti”, ai piedi di questa statua di Maria Addolorata, crescono di giorno in giorno. Sono giunti a San Chirico per la circostanza oltre mille pellegrini da Battipaglia, Campagna, Eboli, Taranto, Matera, ma anche dai paesi limitrofi, San Martino D’Agri, Castelsaraceno, Spinoso, Sant’Arcangelo, San Brancato, Montemurro, Sarconi, Moliterno, etc.. L’agenda prevedeva che fosse recitato il Rosario nella Cappella della Madonna per poi traslarne la statua per la celebrazione, ma la pioggia battente ha obbligato un fuori programma, infatti i fedeli si sono tutti accalcati all’interno del Duomo parrocchiale e hanno atteso con trepidazione che la venerata effige, avvolta in un telo di plastica trasparente, vi fosse portata privatamente. Senza volerlo si è creato un momento di particolare impatto emotivo perché la folla festante ha potuto accogliere la Madonna e acclamarla con una commossa e vivace ovazione. Ormai, quella che tutti chiamano confidenzialmente “La Madonnina” è circondata da un’aura di preghiere, lacrime e suppliche! A San Chirico Raparo giungono spesso pellegrini in cerca di preghiera, Riconciliazione, Grazia e ai piedi dell’Addolorata ritrovano la pace, la guarigione spirituale e spesso anche fisica...
Nell’Omelia il Vescovo ha tracciato le linee fondamentali del senso di un’incoronazione e ha ringraziato tutti i devoti che hanno donato spontaneamente l’oro per fondere la corona che ornerà il capo della Vergine, ma soprattutto ha parlato, con linguaggio semplice e scorrevole, dell’importanza che riveste la figura materna all’interno della famiglia, nonché dell’importanza di Maria all’interno della Chiesa, popolo dei battezzati. Dopo la bellissima Omelia del Vescovo, ha avuto luogo il momento atteso con trepidazione da tutto il popolo di San Chirico e dai pellegrini convenuti: la corona aurea, impreziosita da perle e lapislazzuli, è stata posta solennemente sul capo della Madonna Addolorata! Un momento di particolare commozione e afflato, in cui la corale ha cantato l’Ave Maria di Arcadelt e l’assemblea si è sciolta in un lungo e clamoroso applauso. In quell’istante si sono compiuti tantissimi voti e promesse alla Madre di Dio. Mons. Nolè, dopo aver incensato la statua, si è soffermato qualche istante in preghiera silenziosa… E’ un gesto altamente simbolico, quello dell’incoronazione, tant’è che non accresce la gloria della Vergine Madre, ma permette a noi di renderle l’omaggio della nostra povera fede e riconoscerne la materna regalità.
"Venite e vedrete." (Gv 1, 38-39)