don Nicola Modarelli
Con la celebrazione di Cristo re dell’Universo, si è concluso l’anno liturgico. La prima domenica di avvento da inizio al nuovo; un nuovo inizio è sempre fonte di nuovi propositi da poter attuare. Questo itinerario ci deve portare sempre di più a conoscere Gesù dandoci la possibilità di crescere e conoscere sempre meglio il mistero di Cristo.
Il cammino del nuovo anno si caratterizza con il tempo dell’attesa. Attesa per la venuta del Salvatore nella grotta di Betlemme, attesa della venuta finale alla fine dei tempi. In questo periodo siamo accompagnati dalla Vergine Maria madre del nostro Salvatore, che ci invita con rinnovato stupore e profonda tenerezza ad accogliere il manifestarsi del Figlio di Dio in un bambino che è nato per noi per donarci la pace vera e duratura. Nella grotta di Betlemme, in modo paradossale, risplende tutta la luce del nostro Dio. In ginocchio davanti al Bambino, insieme con Maria e Giuseppe, siamo consapevoli della nostra fragilità, percepiamo appieno la nostra debolezza di fronte alla potenza della nascita del Salvatore, che non ha esitato a farsi piccolo tra i piccoli per venire in mezzo a noi. Quel Bambino è la notizia che attendevamo; è lui il Messia che incoraggia i discepoli ad andare per le strade del mondo; è lui la pace che vince le guerre e le paure; è lui la salvezza che viene dall’alto e che ci rende una comunità di risorti. Ogni Natale è diverso dagli altri e questo, in particolare, sarà probabilmente il più difficile per molti, se non per tutti. Ma un Natale meno scintillante non è un Natale meno autentico: ricerchiamo nel nostro cuore quello che conta realmente, ciò che ci rende uniti a chi amiamo, ciò che è davvero indispensabile. Dall’attesa si passerà al tempo della contemplazione e poi all’ordinarietà. Stare con il Signore deve essere la priorità di ogni nostra azione. Lui non ci lascia mai soli e si manifesta anche attraverso i Santi. Pensiamo alla liquefazione del Sangue della nostra amata protettrice, un segno che manifesta l’amore senza misura di Dio Padre nei confronti della nostra comunità. Stringiamoci attorno al Signore che viene e affidiamo a Lui la nostra vita. Dio entra nella storia per redimerla e accompagnarci verso la salvezza. Facciamoci trovare pronti la notte di Natale quando la buona notizia del bambino Gesù busserà alle porte della nostra vita.