don Nicola Modarelli

Il nostro rapporto con Dio è strettamente legato al concetto di sacro. Il sacro infatti, non è uno dei tanti modi di incontrare Dio, ma l’unico modo, che si declina in varie sfaccettature. E questo è per il semplice motivo che tutto ciò che è legato a Dio è sacro. I sentimenti che animano il sacro sono due: il timore che proviamo quando adoriamo Colui che ci supera in grandezza e il desiderio di poter entrare in comunicazione con Lui.

Si tratta di sentimenti che ci fanno entrare nel mistero della comunicazione con le cose divine. L’episodio della pesca miracolosa (LC 5, 1-11) ci aiuta a capire cosa sia il sacro. “sulla tua parola getterò le reti” dice Pietro a Gesù nonostante sapesse, in quanto pescatore di professione, che era umanamente impossibile fare una pesca fruttuosa dopo una notte di vani tentativi. Così Pietro decide di rinunciare alle nostre umane sicurezze e di fare affidamento solo alle parole di Gesù. Il seguito della storia lo conosciamo: la pesca miracolosa. Spesso non riflettiamo sul seguito. Pietro non si mette a lodare Dio, né fa grandi salti di gioia, ma si inginocchia ai suoi piedi e pronuncia parole inequivocabili: “Signore, allontanati da me che sono un peccatore”. Ecco che il capo degli apostoli ci insegna il senso del sacro. Che è soprattutto accettare che non posso mettermi allo stesso livello di Dio. Al contrario, dobbiamo farci piccoli perché Lui ci ammetta alla sua grandezza infinita. Morale della storia: più si disprezza il sacro più ci allontaniamo dall’intimità con Dio