di Francesca Caputo

Dalla preistoria, usata per rituali religiosi, passando per il teatro fino ad esibirsi nei cortei del Carnevale, la maschera ha da sempre assunto un forte valore antropologico. Originariamente era usata per ottenere la forza soprannaturale degli spiriti a beneficio della comunità; la si associava al culto degli antenati; nel teatro greco aveva la funzione di caratterizzare il personaggio rendendolo visibile anche a grandi distanze e secondo la tradizione del Carnevale, in Italia, già dal Medioevo ha rappresentato vizi e virtù del popolo, della borghesia e della nobiltà.

La maschera ha il potere di trasformarci in qualcosa di diverso da noi così come il trucco abbellisce o accentua alcuni tratti del viso. Grazie alle mie naturali attitudini artistiche, oltre ad avere una grande passione nel realizzare maschere di cartapesta, ho una buona mano nel creare trucchi affascinanti ed elaborati dipingendomi direttamente il viso. L’arte del truccarsi era già attiva nell’antico Egitto, soprattutto per sottolineare lo status sociale di chi la praticava. Il trucco ha sempre rappresentato una forma di comunicazione non verbale strettamente connessa all’identità psicologica degli individui e la scelta del colore nasce dall’inconscio svelando molto del carattere e dell’indole della persona. Mi sono avvicinata al “face painting” (pittura del viso) durante le “clausure” dei vari DPCM 2020 con l’idea di trasmettere proprio un senso di piacere e gioia. Il risultato del mio esperimento artistico è stato a dir poco sorprendente, in primo luogo per me stessa, perché sono riuscita ad enfatizzare il mio gusto artistico, la mia passione per i colori utilizzando la tela viva del mio corpo; in secondo luogo il “gioco d’arte” che ho proposto è stato apprezzato da tutti coloro i quali hanno visitato e visualizzato le foto dei miei elaborati sulla pagina Facebook “FraC.ART”, questo a conferma del potere benefico del colore, dietro il quale si nasconde un significato profondo rievocato in modo diverso nell’animo di chi guarda.